12 Dic Vasari. Il Teatro delle Virtù. Galleria d’Arte Contemporanea-Sala Sant’Ignazio, Arezzo
Fino al 2 febbraio 2025
A 450 ANNI DALLA MORTE RISPLENDE IL SUO CINQUECENTO
Moltissimi conoscono Giorgio Vasari soprattutto per Le vite de’ più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani. Gli antichi volumi, nella prima edizione del 1550, campeggiano in una vetrina della Galleria d’Arte Contemporanea di Arezzo, città natale di questo personaggio in bilico tra letteratura e pittura, architettura e “management culturale” visto che fu il creatore, negli Uffizi, della prima “galleria” d’Europa. Oggi a 450 anni dalla sua morte, tornano nella sua Arezzo, oltre 100 opere tra inediti, pale monumentali e capolavori provenienti da: MET – Metropolitan Museum of Art, Albertina Museum, Musée du Louvre, Gallerie degli Uffizi, Museo Archeologico Nazionale di Firenze, Chiesa di Santa Maria Novella, Biblioteca Vaticana e Castello Sforzesco, oltre che da collezioni private. Un programma maestoso e denso, denominato appunto “Arezzo. La città di Vasari”, sistema di celebrazioni dedicato all’artista e intellettuale, in particolare centrato sulla mostra “Vasari. Il Teatro delle Virtù”. Omaggio al suo lavoro artistico ma, soprattutto, di storico dell’arte e della cultura del suo tempo. La cura di Cristina Acidini in collaborazione con Alessandra Baroni, sottolinea ed esalta l’utilizzo dell’allegoria, ovvero di quel patrimonio di invenzioni sacre e profane messe a profitto da Vasari per la gloria del granduca Cosimo I, suo protettore dal 1550 alla morte. A rappresentare il potenziale evocativo dell’allegoria non mancano manufatti altamente simbolici, in particolare la Chimera, straordinario bronzo etrusco, rinvenuto nel 1553 durante i lavori di scavo effettuati per volere di Cosimo de’ Medici intorno al baluardo di San Lorentino ad Arezzo ed entrato immediatamente nelle collezioni ducali. Come scrive la Acidini in modo arguto e coinvolgente: “non sfuggono inattese analogie tra la messa in scena vasariana e l’odierna ‘realtà aumentata’ […]. Un esempio ormai classico è appunto l’apparizione sullo schermo di un personaggio virtualmente evocato da un dato contesto storico, che viene a inserirsi nel tempo e nello spazio dell’osservatore coesistendo, nell’immagine, con le persone vere presenti al momento e circolanti nell’ambiente. L’universo di Vasari conteneva le premesse per il nostro metaverso?”. Non si pensi tuttavia a una mostra di soli simboli: il percorso indaga la figura di Vasari a tutto tondo, partendo dagli scritti letterari e transitando attraverso la pittura, il disegno – considerato “padre delle Arti” -, l’architettura e l’impegno nella valorizzazione delle preziosissime raccolte d’arte dei Medici. Altre opere sono esposte nell’ex chiesa di Sant’ Ignazio, a partire dalle pale d’altare monumentali tra cui l’Allegoria dell’Immacolata Concezione e due tele di Perugia che per la prima volta escono dalla basilica di San Pietro. Oltre alla mostra, Arezzo offre varie altre iniziative per conoscere meglio il suo cittadino più illustre: sono ad esempio in corso l’esposizione organizzata nel museo di Casa Vasari e il focus sul Convito per le nozze di Ester e Assuero al Museo d’Arte Medievale e Moderna. Gironzolando per le chiese della città si incontrano inoltre numerosi altri lavori di Vasari, e citiamo l’inconsueto altare (la cui pala raffigura infatti la Vocazione degli Apostoli Pietro ed Andrea) nella badia delle Sante Flora e Lucilla, qui trasportato dalla pieve di Santa Maria dove costituiva il monumento funebre della famiglia Vasari. I Medici erano stati signori assoluti ma si erano imposti anche come sponsor, mecenati, promotori e protagonisti dell’arte e della cultura: questo ci narra con parole, azioni e fatti Giorgio Vasari. Come europei non possiamo “bucare” questa mostra e questa opportunità!
Info: Musei Arezzo
Didascalia dell’immagine in alto: Giorgio Vasari, Allegoria della Concezione
Giorgio Vasari, Autoritratto
Giorgio Vasari, Tentazioni di San Girolamo
Giorgio Vasari, Crocifissione con la Madonna, San Giovanni e la Maddalena
Giorgio Vasari, La Fucina di Vulcano
Giorgio Vasari, Cristo Portacroce già Altoviti
Chimera di Arezzo: straordinario bronzo etrusco