16 Apr Un maestro del Rinascimento. Lorenzo Lotto nelle Marche
Venaria Reale, Torino
Fino al 07 luglio 2013
Alla Venaria di Torino, la preziosa mostra dedicata a Lorenzo Lotto, uno dei più grandi e intensi interpreti del Rinascimento, arricchita da una decina di nuove opere provenienti da chiese e musei italiani, tra cui l’affresco trasportato su tela, raffigurante San Vincenzo Ferrer in gloria (proveniente dalla chiesa di San Domenico di Recanati), restaurato per l’occasione.
Una mostra che è un pellegrinaggio tra la vita e l’arte di questo artista sensibile e inquieto attraverso opere di seducente bellezza, grande raffinatezza e rigore.
Le opere di Lotto per le Marche segnano uno dei momenti più importanti della sua poetica e del Cinquecento italiano. Pittura di devozione, di destinazione sia pubblica sia privata, ritratti e allegorie di carattere profano per rappresentare lo straordinario ed eccentrico percorso biografico e stilistico del grande artista in fuga da Venezia, dove era nato intorno al 1480, città che gli preferiva i contemporanei Giorgione, Palma il Vecchio e Tiziano, e in cui non si sentiva capito. Tra soste a Roma, dove è chiamato a dipingere negli appartamenti papali in Vaticano, ma non incontra i favori del papa Giulio II, e soggiorni tra Bergamo e Treviso, Lotto scelse le Marche a sua terra di elezione. Qui arrivò per la prima volta nel 1506 e qui morì verso la fine del 1556 nella Santa Casa di Loreto, dove aveva trovato rifugio come oblato.
Insieme ai ritratti, s’incontrano l’affresco staccato e montato su tela con «San Vincenzo Ferrer in gloria» della chiesa di San Domenico di Recanati, recentemente restaurato, e la tavola «San Giacomo Maggiore (San Giacomo Pellegrino)» della Fondazione IRCER-Assunta di Recanati, dall’imponente santo pellegrino che campeggia in primo piano con il paesaggio sullo sfondo. Rigore, raffinatezza, tono realistico e narrativo, concorrono a fissare lo svolgersi di una pittura segnata dal «Dittico dell’Annunciazione» della Pinacoteca Comunale di Jesi e da «La Sacra Famiglia con Santa Caterina d’Alessandria» dell’Accademia Carrara di Bergamo, sino alla tela «Pala dell’Alabarda-Madonna col Bambino e i Santi Stefano, Giovanni Evangelista, Simone Zelota e Lorenzo». In tutti il richiamo «Io Laurentio Loto pictor venetiano…».
Come dice il curatore Gabriele Barucca, la mostra ripercorre nelle sale le tappe dei soggiorni marchigiani, dando conto del suo rapporto con quella regione, in cui si sentiva meno condizionato e più libero di sperimentare. La rassegna quindi offre un panorama della produzione marchigiana del Lotto, mentre permette di cogliere la «qualità straordinaria di queste opere del pittore veneziano, riscoperto definitivamente dalla critica novecentesca dopo quasi quattro secoli di indifferenza..». A questa riflessione di Gabriele Barucca, che ha curato la mostra con Lorenza Mochi Onori e Maria Rosaria Valazzi, fanno da riscontro le tavole che compongono un itinerario di elevato valore stilistico, scandito dai temi della pittura di devozione, della ritrattistica e delle allegorie.
Info: Lorenzo Lotto
Immagine in alto: Lorenzo Lotto, Santa Lucia davanti al giudice, particolare, 1532, Jesi, Pinacoteca civica e galleria di arte contemporanea
Madonna col Bambino e i Santi Stefano, Giovanni Evangelista, Simone Zelota e Lorenzo, Pala dell’Alabarda, 1539, Ancona, Pinacoteca Civica Podesti