Tomaso Montanari. A cosa serve Michelangelo?

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Tomaso Montanari. A cosa serve Michelangelo?

tomaso-montanariGiulio Einaudi Editore

La vicenda del crocifisso cosiddetto «di Michelangelo» acquistato dallo Stato italiano è una metafora perfetta del destino dell’arte del passato nella società italiana contemporanea.
Strumentalizzata dal potere politico e religioso, banalizzata dai media e sfruttata dall’università, la storia dell’arte è ormai una escort di lusso della vita pubblica.
Prendendo in esame tutte le figure coinvolte nella vicenda, dagli storici dell’arte ai politici, dalla stampa alle Università, Montanari analizza le politiche culturali del nostro Paese, che si rivelano fatalmente ridicole. La storia di questo piccolo crocifisso, il «Michelangelo portatile» che il governo sognava di poter «movimentare» a piacimento, l’opera che avrebbe permesso di sintetizzare in una quarantina di centimetri «l’arte e la fede», garantendo all’operazione l’alleanza preziosa della gerarchia cattolica, appare, secondo Montanari, «una metafora perfetta del ruolo di escort acquisito dalla storia dell’arte nella società italiana, e parlarne significa parlare di una realtà vastissima, che la trascende di gran lunga».
Così, mentre nelle sedi appropriate la giustizia mira a stabilire e ad assegnare eventuali doli, vale forse la pena di non accontentarsi e di guardare più da vicino questa incredibile vicenda.
Con il suo libro – avvincente, agghiacciante, tragicamente comico – Montanari ci guida nei retroscena di un mondo, quello della storia dell’arte, nel quale i poteri del mercato si scontrano con quelli della politica, la scientificità con l’opportunismo, e ci mostra come «l’amore per l’arte può essere distorto e strumentalizzato» nelle mani di chi, senza alcuna vergogna, progetta di trasformare il nostro paese in «una grande Disneyland della cultura».

 

Info: Einaudi

 

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