01 Giu SGUARDI DI NOVECENTO. GIACOMELLI E IL SUO TEMPO. Palazzo del Duca, Senigallia
Fino al 27 settembre 2020
MARIO GIACOMELLI: NON SONO UN FOTOGRAFO. NON SO FARLO
Ha cambiato la fotografia. Strettamente collegato a ciò che accadeva nel mondo, non solo artistico-fotografico, è pur sempre e solo un figlio della sua terra. Può essere quindi utile e opportuno ricordare alcune sue affermazioni, assai note e storicizzate, prima di andare a Senigallia a visitare la grande e bella mostra “Sguardi di Novecento: Giacomelli e il suo tempo”, aperta fino al 27 settembre.
Dai suoi appunti di lavoro:
“La mia è una mediazione tra realtà-fantasia. Immagini volute, create, come pensiero, come segno di un movimento interiore”
“Il contadino quando c’era un albero, con il suo animale avanti che lavorava la terra, faceva un po’ una curva con l’aratro e quindi aggiungeva segni e la terra veniva come magica. E allora ho pensato di avvicinarmi di più alla terra e avvicinandoti scopri qual è la misura giusta per riprendere il paesaggio”
“Non vorrei ripetere le cose visibili, ma renderle visibili, interiorizzate, vorrei poter scivolare sotto la pelle delle cose, poter mostrare l’energia che passa tra l’anima mia e le cose che mi sono attorno”
“Le mie immagini portano sempre amore-rispetto verso l’uomo, cioè l’uomo che sognando ha seminato grano o altro. Nella terra c’è il passare delle stagioni e l’uomo man mano che respira… dalle mie foto si deve sentire”
In realtà le mostre sono due e hanno entrambe grande imponenza ed impegno allestitivo. Documentano, confrontano, attraversano molti decenni e costringono a capire perchè recentemente Senigallia è stata indicata come “città della fotografia.
A Palazzo del Duca una parte internazionale, con 20 fotografie di Giacomelli a confronto con circa 90 scatti di grandi fotografi della metà del Ventesimo secolo; un’altra a Palazzetto Baviera, titolata “Sguardi di Novecento a Senigallia. L’Associazione Misa, per una fotografia artistica. Opere dal 1954 al 1958”, che propone una selezione di opere fotografiche dei membri della Scuola del Misa tratte dalla collezione civica Città di Senigallia.
A Palazzo del Duca,“Sguardi di Novecento: Giacomelli e il suo tempo” riunisce, i grandi maestri del Novecento. Uno scorcio potente e affascinante sul mondo della fotografia. Presenta una selezione di fotografi messi in dialogo, ideale o reale. Da Nino Migliori, nel Gruppo Misa nei primi anni di carriera, fino a Paolo Monti, fondatore del gruppo La Gondola, contraltare de La Bussola fondata da Giuseppe Cavalli. E ancora Gianni Berengo Gardin, amico di Giacomelli, spesso accostato a Henri Cartier-Bresson. Altri autori presenti, Robert Doisneau, Brassaï e Jacques Henri Lartigue. E ancora Herbert List, celebre per le sue foto di moda e i nudi maschili, Ara Güler, Kikuji Kawada e Leo Matiz.
A Palazzetto Baviera, “Sguardi di Novecento a Senigallia. L’Associazione Misa, per una fotografia artistica. Opere dal 1954 al 1958” racconta l’avventura del Gruppo Misa. Espone gli scatti di Giuseppe Cavalli, Ferruccio Ferroni e Mario Giacomelli. La storia dei tre fotografi dà origine al “laboratorio senigalliese” di fotografia, che ha sempre contribuito all’importante dibattito italiano intorno alla fotografia. Si può certamente dire: i magnifici tre!
Info: Regione Marche
Didascalia dell’immagine in alto: Mario Giacomelli, Scanno, 1957-1959
Mario Giacomelli, Verrà la morte e avrà i tuoi occhi, 1964-68
Mario Giacomelli, Io non ho mani che mi accarezzino il volto, 1961-63
Ara Güler, The old Galata Bridge at mid-day, 1959
Gianni Berengo Gardin, Puglia, 1967
Nino Migliori, Frati volanti, da “Gente dell’Emilia”, 1956