18 Giu Sebastião Salgado. Amazônia. Fabbrica del Vapore, Milano
Fino al 19 novembre 2023 – Prorogata al 28 gennaio 2024
SEBASTIÃO SALGADO: SALVIAMO L’UMANITA’
Amazônia di Sebastião Salgado, ora a Milano dopo la tappa romana al MAXXI, non è l’ennesima mostra fotografica dedicata, ma è un ulteriore e più alto grido per la salvezza dell’umanità da sé stessa. A lui e alla moglie Lélia Wanick Salgado, il merito di averci costretti a guardare direttamente i danni, il male, lo stravolgimento e la quasi sparizione di una delle pochissime meraviglie rimaste intatte, dove uomo e natura possono ancona vivere in armonia, amore e rispetto reciproco. Oltrepassando temi certi come il valore antropologico e scientifico, Salgado ci obbliga a scoprire la vera bellezza, la purezza del corpo nudo abbracciato alla terra, il canto degli animali, il suono della pioggia e del vento. Oltre 200 sono le fotografie esposte, per una immersione totale nella foresta amazzonica, suddivise in due ambiti: quello paesaggistico e di ambientazione e quello delle popolazioni indigene.
Panoramica della foresta presenta al visitatore l’Amazzonia vista dall’alto, I fiumi volanti, una delle caratteristiche più straordinarie e allo stesso tempo meno conosciute della foresta pluviale, le tempeste tropicali ed altri stupefacenti immagini un tempo definite “Inferno Verde”, ora proposte come uno straordinario tesoro della natura. Diverse le popolazioni immortalate come gli Awá-Guajá, che contano solo 450 membri e sono considerati la tribù più minacciata del pianeta; oppure i Korubo, una delle tribù con meno contatti esterni. Proprio la spedizione di Salgado nel 2017 è stata la prima occasione in cui un team di documentaristi e giornalisti ha trascorso del tempo con loro.
L’Intero percorso mostra è accompagnato da una traccia audio composta da Jean-Michel Jarre e ispirata ai suoni autentici della foresta. Proiezioni del paesaggio boschivo sono accompagnate dal suono del poema sinfonico Erosão, opera del compositore brasiliano Heitor Villa-Lobos (1887-1959); nell’altra sono esposti alcuni ritratti di donne e uomini indigeni con in sottofondo una musica composta dal musicista brasiliano Rodolfo Stroeter.
E’ importante riprendere le parole di Salgado: “Questa mostra vuole ricreare l’ambiente della foresta amazzonica, che ho vissuto, documentato e fotografato per sette anni, dando la possibilità al visitatore di immedesimarsi e immergersi sia nella sua vegetazione rigogliosa sia nella quotidianità delle popolazioni native. Sono particolarmente felice di tornare con Amazônia ad esporre a Milano, la città che ha dato sempre molto spazio al mio lavoro, offrendo ai cittadini l’occasione di vedere le immagini che sono una testimonianza di ciò che resta di questo patrimonio immenso, che rischia di scomparire. Affinché la vita e la natura possano sottrarsi a ulteriori episodi di distruzione e depredazione, spetta a ogni singolo essere umano del pianeta prendere parte alla sua tutela”.
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Info: Fabbrica del Vapore
Didascalia dell’immagine in alto: Anavilhanas, isole boscose del Río Negro. Stato di Amazonas, Brasile, 2009 © Sebastião Salgado-Contrasto
Arcipelago fluviale di Mariuá. Rio Negro. Stato di Amazonas, Brasile, 2019 © Sebastião Salgado-Contrasto
Yara Ashaninka, territorio indigeno di Kampa do Rio Amônea, Stato di Acre, Brasile, 2016 © Sebastião Salgado-Contrasto
Famiglia Korubo. Stato di Amazonas, Brasile, 2017 © Sebastião Salgado-Contrasto
Giovane donna Ashaninka. Stato di Acre, Brasile, 2016 © Sebastião Salgado-Contrasto