18 Apr LUIS SEPÙLVEDA. UNA VITA PER LA LIBERTA’
“San Francesco è una favola d’amore vera”, così disse Sepùlveda lo scorso anno nella sua visita alla Basilica Superiore di Assisi. Ed ancora: “San Francesco è un patrimonio dell’umanità. E’ parte della storia del presente e del futuro. Era un fratello che stava dalla parte dei poveri e della loro dignità”. Sepùlveda, cantastorie degli ultimi, dalla vita intensa e attiva. Dopo la difesa ad oltranza del legittimo presidente cileno, dopo il carcere e l’esilio, divenne uno degli scrittori più amati e conosciuti nel mondo. Le sue favole di amicizia tra animali vanno a comporre e forse ad inventare una letteratura che, includendo i bambini, si espande all’infinito, perché universali e non confutabili sono il suo stile e la sua ideologia che non rientra in nessuna classificazione né storica, né tanto meno politica. Fuori dal coro sempre. Da Il vecchio che leggeva romanzi d’amore a Il mondo alla fine del mondo, Storia di una gabbianella e di un gatto che le insegnò a volare, fino a Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico. Animali narrati e descritti come creature semplici dai tratti umani, dove riconoscersi, ironicamente saggi, teneramente audaci e coraggiosi, carichi di amore. C’è più analisi e conoscenza delle debolezze, dei timori, del dolore ma anche delle gioie e della possibile felicità per tutti in questi gatti che in poderose ricerche psicologiche. Sempre in ogni riga Sepùlveda immette la sua idea di una società democratica e solidale. Insegnamenti, consigli, suggerimenti? No. Solo amore e fiducia. Passione e difesa degli ultimi e della terra che abitiamo. La voce di Luis Sepùlveda non si spegne perché restano la sua poesia e le sue favole. La sua morte a soli 70 anni interrompe solo un lungo ed eroico viaggio che prosegue con i suoi futuri lettori che saranno sempre numerosi e universali.