17 Giu Luigi Bartolini , sempre in corsa verso la liberta’. Tra narrativa e grafica
“L’artista ha bisogno di muoversi liberamente, come nei polmoni il sangue ha bisogno di più aria che si può. Senza libertà l’anima dell’artista si affloscia. E’ come un fiore bello divelto dalle radici. E le radici nostre sono lunghe e profonde; attingiamo agli umori anche dalle lontane e difformi cose. Restituiamo tali umori convertiti in poesie”. Questo è il Bartolini narrato da Fabio Ciceroni. Un racconto tra narrativa e grafica raccolto dall’intervista di Loredana Cinti in occasione dell’uscita della pubblicazione AMORE DI MARCA.
Non più solo l’autore del romanzo “Ladri di biciclette”, da cui il film di Vittorio De Sica, il cui successo ne aumentò la notorietà ma ne limitò la percezione artistica come pittore, incisore, scrittore e poeta. Una poliedricità che nulla deve alle mode, che non rientra in alcuna stagione della letteratura contemporanea e che nella poesia anticipa l’adozione di un ritmare del verso tipicamente discorsivo; uno stile che poi caratterizzò la seconda metà del Novecento. Un anticipatore sempre; non un ribelle, ma certamente un individualista libertario nel quotidiano, fin dagli anni giovanili. Più che perseguitato fu certamente fortemente “controllato”, fino ad essere costretto brevemente in carcere. Inguaribilmente e sempre un polemista. Sinceramente, ma a volte anche strumentalmente, in contraddizione personale ed artistica, come con Giorgio Morandi e le sue bottiglie… Una rincorsa che risultò utile ad entrambi! Un personaggio burbero e solare insieme, forse erroneamente indicato come un neorealista: a meno che non si intenda con questo l’uso immediato dei fatti. Certamente crudo e tagliente, ma anche pieno d’amore.
Per i Quaderni del Consiglio regionale delle Marche esce ora questo AMORE DI MARCA, realizzato oltre che da Fabio Ciceroni, anche da Ezio Bartocci.
Audiointervista di Loredana Cinti a Fabio Ciceroni:
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Info: Luigi Bartolini