16 Giu Lui e Lei: i giovani amanti restano alla Mole Vanvitelliana. Giuliano Vangi per il Museo Omero
“Ci vuole passione. Non pensare subito ai soldi o ad arrivare. Serve lavorare. Ho portato qui al Museo quattro piccole cose, quattro piccole sculture che consentivano un trasporto non difficoltoso per dimensioni e peso. Ho 84 anni e lavoro da 70 anni legno, terracotta, marmo, graniti e metalli. Parto sempre dal disegno; da più disegni; poi faccio i bozzetti in terracotta; poi li lascio li. Quando penso un’opera poi penso alla materia e poi scelgo.”
Così Giuliano Vangi racconta i suoi primi passi nell’arte, il suo impegno, le sue incertezze e l’esigenza per chi ha il coraggio di volere entrare in questo mondo di sapere che si tratta di un mestiere duro.
Nell’esposizione anconetana il maestro fiorentino espone alcune recentissime opere rappresentative della sua ricerca sulle inquietudini e speranze dell’uomo di oggi. Un dialogare realistico e minuzioso con la scultura di tutti i tempi, sempre, capace di intuire e di rappresentare l’attualità e far emergere tutto lo splendore e l’intensità della vita. Frammenti appunto di umanità. Questa la mostra inserita nell’ambito della Biennale ARTE INSIEME 2015, di cuiI Vangi è testimonial protagonista.
E non solo: Vangi dona la più recente scultura presente in mostra, Lui e Lei, al Museo Omero. L’ineguagliabile creatività dell’artista piega il bronzo alla potenza dell’amore: due giovani amanti si stringono in un abbraccio pieno di passione ma anche di forza protettiva. Un contatto forte e poderoso, che sembra chiudersi all’esterno, quasi a difesa di un sentimento unico che va dolcemente ma decisamente difeso. Un Vangi tenero e rassicurante, lontano da quell’immagine spesso esasperata dai critici e dagli esperti, di un artista che coglie più la disperazione e il dolore che la gioia.
(Gabriella Papini, Ancona, 6 giugno 2015)
Info: Museo Omero