08 Mag LUCIANO VENTRONE. IL PITTORE DELL’IPERBOLE. Sale del Castellare di Palazzo Ducale, Urbino
Fino al 27 giugno 2021
CON LA LUCE L’IMMOBILITÀ DIVENTA UN MOVIMENTO SENTIMENTALE
Una mostra che desta stupore e meraviglia. Così come stupisce il titolo, voluto dal curatore Vittorio Sgarbi, a poche settimane dalla morte accidentale dell’artista il 16 aprile scorso. Ed è questo appunto l’obiettivo di Ventrone, sconcertare sguardi ammirati ma anche un po’ turbati da tanta meraviglia, perfezione, virtuosismo. Ma non si tratta di un “figurativo”, poiché la ricerca è rivolta all’assoluto, all’accrescimento di una realtà che non viene riprodotta ma magnificata. I soggetti, lontani dall’essere apparentemente quasi fotografati, vengono solo illuminati e prendono vita e movimento mettendo in evidenza ciò che lo sguardo umano non è capace o non vuole cogliere. La sua produzione va dalle sperimentazioni geometriche alla pittura informale e all’arte programmata, fino allo stile che lo ha reso celebre, ovvero il “realismo-astrattismo” che lo ha portato a osservare e a dipingere la Natura in maniera iperrealistica. Ma come forse troppo enfaticamente hanno detto Federico Zeri prima e poi lo stesso Sgarbi, soprattutto l’intensità e la maestria del gioco della luce, del buio, delle fiamme del colore possono avvicinarlo a Caravaggio. Ma uscendo da queste poco utili e retoriche citazioni, si possono ricordare queste sue parole, che spesso ripeteva ai suoi numerosi allievi : “Lo studio della pittura non è la mera rappresentazione dell’oggetto, ma è colore e luce: i giusti rapporti fra le due cose danno la forma nello spazio. Il soggetto non va visto come tale, ma astrattamente”. Considerato erroneamente un maestro della natura morta, perché la sua distanza dai maestri del passato era evidente e conclamata. La sua frutta lasciava stupiti e si narrano episodi eccentrici, come l’induzione tutta emozionale a “sentirne il profumo”.La nostra redazione lo ricorda anche per aver partecipato e promosso una bella mostra ad Ancona, presso la Galleria “L’Incontro”, in Piazza del Papa, nell’ottobre del 2012, curata da Barbara Toppi, rammentando anche quello che Roberto Farroni dicesse di lui: Ventrone non dipinge nature morte,ma oggetti e cose viventi, piene di vita e bellezza, rende l’immobilità un stupendo movimento sentimentale.
Info: la mostra
Didascalia dell’immagine in alto: Luciano Ventrone, Dialogo fantastico
Luciano Ventrone, Sic itur ad astra
Luciano Ventrone, Dialogo fantastico
Luciano Ventrone, Profondo bianco
Luciano Ventrone, Amalfi
Luciano Ventrone, Autoritratto in anamorfosi