13 Feb L’Eterno e il tempo tra Michelangelo e Caravaggio
Musei di San Domenico, Forlì
Fino al 17 Giugno 2018
Dal corpo alla luce. Da racconto narrato a racconto rappresentato
E’ stato Federico Zeri il primo a parlarne in “L’arte senza tempo”, che andrebbe riletto e ristudiato. Da racconto narrato a racconto rappresentato: così definisce il passaggio storico che va da Michelangelo a Caravaggio e che investì tutta la Penisola e molte regioni, quelle dove la commissione di pittura sacra era fiorente. Non solo Roma, ma anche la Lombardia e tutto il Centro Italia. Parte da qui il bel titolo “L’eterno e il tempo”. Si trattava di un dissolversi del Rinascimento di fronte all’illuminato avvio di una modernità sancita da un forte e travolgente Manierismo. La vita quotidiana irrompeva a rappresentare una religiosità popolare, mentre si allentava la difesa delle immagini sacre sontuose e dominanti. Un secolo il Cinquecento che annovera il Giudizio Universale di Michelangelo (1541) così come il primo Caravaggio ma anche le sue ultime opere fino alla sua morte (1610). Ma il passaggio non è così repentino, così omogeneo. Tanta arte e tanto genio viene oggi faticosamente ma felicemente rappresentato in questa mostra, che non annovera, tra gli altri, Raffaello, Lorenzo Lotto, Pellegrino Tibaldi, El Greco, Tiziano e Barocci. Si corre sul filo della storia, ma anche dell’estetica e si recuperano anche alcune inedite “avanguardie”. Se volete studiare a fondo e magari scoprire che Caravaggio non fu il solo a “illuminare” di vita vera il sacro, allora non perdetevi questa rassegna.
Info: Beni Culturali
Immagine in alto: Caravaggio, Madonna dei pellegrini, 1604-1606
Daniele da Volterra, Il profeta Elia nel deserto, 1550-ca
Bartolomeo Passerotti, Venditrici di pollame, 1580
Giorgio Vasari, Deposizione dalla croce, 1539-1549
Michelangelo, Cristo risorto Giustiniani, 1514-1516