18 Dic IL TEMPO DI GIACOMETTI. DA CHAGALL A KANDINSKY. CAPOLAVORI DALLA FONDAZIONE MAEGHT. Palazzo della Gran Guardia, Verona
Fino al 5 aprile 2020
L’UOMO CHE CAMMINA FATICOSAMENTE NELLA VITA NON E’ SOLO QUELLO DI GIACOMETTI
Alberto Giacometti spiazzò tutti con il suo Uomo che cammina. Del corpo è rimasto l’essenziale, ma sufficiente per esistere ed andare avanti poggiando su piedi esagerati e pesantissimi. Ma non è solo questo che troviamo a Verona, nonostante la presenza dell’artista svizzero sia soverchiante rispetto agli altri presenti nella messa in esposizione di tanti capolavori provenienti dalla Fondazione Maeght. Così come presentissimi e conturbanti sono le opere di Chagall e Kandinsky. Imperdibili di Giacometti i meno esposti (fino ad oggi): i disegni e i quadri dell’infanzia, poi le sculture del periodo surrealista, quelle ispirate al mondo africano o classico. Incombe sempre l’atmosfera di quel tempo, nonostante si tratti di una monografica arricchita dalle opere degli amici e collaboratori di Aime’ e Marguerite artefici della straordinaria Fondazione Maeght di San Paul de Vance che li ha prestati per questa occasione in quella che rappresenta una meravigliosa storia corale che ha attraversato tre decenni fondamentali della storia dell’arte e non solo come gli anni ’30, ’40 e ’50 del secolo scorso. Facile ripetere che l’arte di Giacometti deriva dalla sua vita, per lo più poverissima. Anche quando sarà ricchissimo vivrà nell’essenzialità, quasi calvinista. A fianco a lui maestri egualmente grandi di quella temperie artistica indimenticabile: Braque, Chagall, Mirò, Kandinsky, Derain e Leger. La rassegna consente di rivivere la forte ed esplicita creatività artistica della Parigi tra gli anni Venti e Cinquanta.
Info: la mostra
Didascalia dell’immagine in alto: Alberto Giacometti, Le chien, 1951
Wassily Kandinsky, Noeud rouge, 1936
Alberto Giacometti, L’homme qui marche I, 1960
Joan Miró, Femme et oiseau, 1964
Georges Braque, Atelier VI, 1950-1951