31 Lug Giacomo dei libri – La Biblioteca Leopardi come spazio delle idee
Casa Leopardi, Recanati
Fino al 31 dicembre 2013
L’esposizione, organizzata in occasione del bicentenario dell’apertura al pubblico della Biblioteca, nasce con due obiettivi: evidenziare il valore culturale del luogo inteso come patrimonio universale e spiegare l’importanza simbolica e affettiva che la biblioteca ha avuto per due grandi personaggi: Monaldo e Giacomo Leopardi. Fortemente voluta da Monaldo Leopardi, la Biblioteca è stata aperta al pubblico nel 1812 ed ha rappresentato per il padre del Poeta il lavoro di tutta una vita, un’intensa attività in cui ha coinvolto Giacomo e gli altri fratelli nel gioco collaborativo di scelta e di catalogazione dei materiali.
Tanto valore dà Monaldo a questa iniziativa, da vincolare, con le sue disposizioni testamentarie, i suoi discendenti a mantenerne libero l’accesso agli studiosi. – “Voglio ancora provedere [sic]” scrive nel Testamento “alla conservazione e buon uso della mia Biblioteca, la quale ho raccolta con grandi cure e dispendi, non solo per vantaggio e comodo dei miei descendenti, ma ancora per utile e bene dei miei concittadini recanatesi -“. Questo impegno è stato sempre fedelmente onorato dalla famiglia Leopardi, infatti ancora oggi studiosi da tutto il mondo frequentano le antiche sale per approfondire la loro conoscenza dell’opera del Poeta e la “piccola” Biblioteca di Recanati diventa così il centro dell’universo leopardiano.
La mostra “Giacomo dei libri” si articola in sei aree tematiche, organizzate all’interno degli spazi messi a disposizione da Casa Leopardi e si avvale di supporti tecnologici multimediali appositamente progettati.
Nella prima sezione sono presenti i documenti relativi alla formazione della biblioteca e alcuni oggetti di famiglia che accompagnano l’allestimento. Nella seconda sezione si potranno vedere i primi e fondamentali strumenti di lavoro che iniziano Giacomo allo studio erudito e filologico: dizionari e repertori. Strumenti che si accompagnano alle prime composizioni di cui si esporranno diversi manoscritti e fonti di riferimento, soprattutto classiche. Il periodo trattato comprenderà gli anni 1810-1815. La terza sezione comprende i libri con cui Giacomo entra in contatto in una fase successiva della sua frequentazione in biblioteca. Si tratta dei libri che lo spingono al dialogo con i grandi autori del pensiero europeo: da Condillac a Voltaire, Rousseau e Montesquieu, Locke e Hume, la De Stäel e la De Lambert, per citarne alcuni. La quarta sezione si compone di una serie di interessanti esemplari di libri scelti dal Poeta recanatese per la stesura di due antologie: la Crestomazia della prosa e la Crestomazia della poesia.
La quinta sezione riguarda materiale di lavoro autografo conservato alla Biblioteca Nazionale di Napoli. Si tratta di schede di memoria che delineano percorsi criptici in opere quali lo Zibaldone, o afferiscono alle Operette morali, o che si rifanno a letture di riviste come la “Revue encyclopédique”, schede tutte che rinviano a note mnemotecniche e a percorsi immaginari che prendono spunto da segni precisi. La sesta sezione consiste in una messa in opera del meccanismo della scrittura leopardiana nello Zibaldone e va ricollegata alla parte in cui si tratta delle lingue e dell’origine del pensiero. I concetti chiave del meccanismo sono i rapporti tra le parole, i rapporti tra le cose. L’esposizione metterà poi in relazione la biblioteca del poeta recanatese con quella di Jean-Jacques Rousseau, in quanto entrambe rappresentano i luoghi di origine delle riflessioni e della scrittura dei due grandi autori.
Info: Casa Leopardi
Valentina Paciello