30 Lug FEDE GALIZIA. MIRABILE PITTORESSA. Castello del Buonconsiglio, Trento
Fino al 24 ottobre 2021
LA PITTRICE CHE LASCIÒ UN SEGNO FEMMINILMENTE INDELEBILE NEL SUO TEMPO
Forse sollecitata e rilanciata dalla recentissima mostra di Milano a Palazzo Reale, “Le signore dell’arte. Storie di donne tra 500 e 600”, che sottolineava importanza di figure femminili come Sofonisba Anguissola o Artemisia Gentileschi, arriva ora puntualmente e giustamente la prima mostra monografica dedicata a Fede Galizia, pittrice di origine trentina che trova ora spazio e luce propria nel Castello del Buonconsiglio di Trento. Fino al 24 ottobre, non solo le sue famose e ineguagliabili nature morte (con le quali raccolse i primi successi anche commerciali), ma anche ritratti, disegni, miniature, incisioni e un segmento non esiguo di arte sacra con notevoli pale d’altare. Conosciuta, amata e acclamata, corteggiata da mille committenti. Da Trento a Milano, fino alla corte di Rodolfo II d’Asburgo. Già nota a Milano fin dal 1587, in questa città si diramò la sua vita e la sua arte. Di lei si scrisse e si favoleggiò, fino suscitare componimenti poetici e letterari. Il fatto di essere donna fu un vantaggio? E perché oltrepassò in corsa altre artiste, seppure non meno brave, in quegli ultimi anni del Rinascimento quando le opere d’arte cambiavano volto e protagonisti? La mostra in parte risponde a questi interrogativi perchè la bellezza dei dipinti di Fede è immersiva e i tuffi nel colore e nelle atmosfere avvolgenti e un po’ decadenti ti portano a fondo. Nel fondo di un cuore stanco di inutile e spesso scontata arte moderna? Ottimo allora il lavoro dei curatori Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa.
Info: Castello del Buonconsiglio
Mostra “Le signore dell’arte. Storie di donne tra 500 e 600”
Didascalia dell’immagine in alto: Fede Galizia, Natura morta
Fede Galizia, Noli me tangere
Fede Galizia, Giuditta e Oloferne
Fede Galizia, Ritratto di Paolo Morigia
Fede Galizia, Alzata con prugne pere e una rosa
Fede e Nunzio Galizia, Ritratti di Jacopo Menocchio e Margherita Candiani con cornice