19 Apr ESCHER. Salone degli Incanti, Trieste
Fino al 7 giugno 2020 – Prorogata al 19 luglio 2020
IL MAESTRO OLANDESE FA ANCORA TENDENZA. SCIENZA E SENSO ESTETICO INSIEME
Le sue mostre battono ogni record. Ma il successo pieno è arrivato soprattutto in questi decenni. Vivere per un lungo periodo in Italia (fin dal 1922) è stato per lui importante ed utile; l’ha poi rappresentata in molte sue opere. Non paesaggi, ma visioni limitatamente infinite! Personaggio forse inquieto, ma certamente geniale, sapeva leggere la vita nelle sue più variegate manifestazioni. Spesso sembrava raggiungere l’impossibile, senza una demarcata linea dover perdersi o ritrovarsi. Maurits Cornelis Escher è tra gli artisti più amati al mondo; per il suo sguardo rivoluzionario che travolge tutto. Arte, fisica, matematica,scienza, design,incisioni e litografie ordinano agli occhi e alla percezione di andare oltre il logico e il visibile. Occorre però avere il talento di guardare, che si sappia abbattere spazio e realtà. “Anche se non ho avuto un’istruzione in scienze esatte, – scriveva Escher, – mi sento spesso più vicino ai matematici, che ai miei colleghi artisti.” Dall’espansione della matematica al dilatarsi dell’immaginario, fino a raggiungere un unicum infinito. Sovente pericolosamente poetico. Nello stesso tempo applica la suddivisione dello spazio visivo, la cosiddetta tassellazione, di cui ha molto scritto, tenendo anche incontri e conferenze. Affascinato da Siena, Ravello e infine Roma. Abruzzi, Campania, Sicilia. Profili e orizzonti di paesi da trivellare con visioni impetuose. Fino ai paradossi geometrici di “Relatività”, architettura di scale senza inizio né fine, difficile da decifrare nella sua perfetta matematecità.
Info: la mostra
Didascalia dell’immagine in alto: Relatività, 1953
Il primo giorno della Creazione, 1926
Giorno e notte, 1938
Buccia, 1955
Cascata, 1961
Mano con sfera riflettente, 1935