08 Nov Dürer. Mater et Melancholia. Mart Rovereto, Rovereto (Trento)
Fino al al 3 marzo 2024
MATERNITA’ E MALINCONIA. DAL XV AL XX SECOLO UNA FRENETICA RINCORSA
Una mostra davvero complicata e difficile da percepire questa ultima del MART, se si volesse seguire il significato del titolo e le intenzioni di Vittorio Sgarbi che l’ha ideata. Non è una novità. Anzi è diventata una consuetudine in questi ultimi anni, quella di mettere in dialogo o a confronto artisti di ieri e di oggi, oppure di epoche differenti, anche molto lontane tra loro. Certo è che resta predominante e assoluta protagonista la Madonna col Bambino di Albrecht Dürer, tanto sono la grazia, la tenerezza, la perfezione che emana. E’ lei l’interprete principale di questo forzato palcoscenico deciso da Sgarbi. Fosse per me, per noi della Redazione, smetteremmo di commentare questa mostra, restando in silenzio a guardare questa meraviglia. Ma poiché ci sono altri splendori da ammirare, proseguiamo con la doverosa consueta visita. Sempre restando immersi nel fascino del Dürer, troviamo una serie di sue incisioni tra le quali spicca Melencolia I. Appaiono a questo punto evidenti riferimenti simbolici come la clessidra, la bilancia, il quadrato magico, il compasso e il noto poliedro con due punte troncate. Il controverso abbinamento delle due opere del Maestro di Norimberga, sono poi pretesto per indagare due tematiche universali che hanno appassionato filosofi, artisti, teologi, scrittori, medici e pensatori fin dalla notte dei tempi: la maternità e la melanconia.
Il percorso della mostra (70 pezzi), curato da Daniela Ferrari (Mart) e Stefano Roffi (Fondazione Magnani Rocca), si snoda in cinque sezioni: Maternità, Malinconia, Malinconie della stanza e dalla partenza, Malinconie dell’artista, Opere al nero. Sono 2 le incisioni di Giorgio Morandi: Natura morta con pane e limone del 1921 e Grande natura morta scura, del 1934. In esposizione anche l’eccezionale Autoritratto con il fratello di Giorgio de Chirico, realizzato nel 1924 e recentemente entrato a fare parte della Collezione del Mart .
Nella prima sezione Maternità, le opere di Dürer dialogano con i lavori di Giovanni Segantini, Max Klinger, Otto Greiner, Medardo Rosso, Adolfo Wildt, Umberto Boccioni, Gino Severini, Felice Casorati, Lucio Fontana, Giannetto Fieschi, Jean-Pier Velly, Hubert Kostner e Andrea Mastrovito, che per la mostra ha realizzato un’opera site specific.
In Malinconia l’incisione di Dürer è messa in relazione con l’opera seicentesca di Giovanni Benedetto Castiglione detto il Grechetto e con lavori di Achille Funi, Mario Sironi, Giorgio de Chirico, Giovanni Colacicchi, Arturo Martini, Umberto Boccioni. La sezione Malinconie della stanza e della partenza ospita Alberto Savinio, Felice Casorati, Emanuele Cavalli e ancora di de Chirico e Wildt. In Malinconia dell’artista sono raccolte opere di Lino Frongia, Carlo Maria Mariani, Fabrizio Clerici, Carlo Guarienti, Stanislao Lepri e nuovamente Alberto Martini.
Il percorso si conclude con la preziosa sezione dedicata alle Opere al nero, in cui le incisioni di Dürer dialogano con quelle straordinarie di Rembrandt, Giorgio Morandi e Giovanni Segantini.
Infine, due dipinti di Gaetano Previati e Michele Parisi.
(Gabriella Papini)
Info: MART
Didascalia dell’immagine in alto: Albrecht Dürer, Madonna col Bambino, 1495
Albrecht Dürer, Adamo ed Eva, 1504
Albrecht Dürer, Melencolia I, 1514
Giovanni Segantini, L’angelo della vita, 1894-1895
Gino Severini, Maternità, 1916
Arturo Martini, Nena, 1930