04 Apr Damien Hirst. In and Out of Love
Tate Modern, Londra
Fino al 9 settembre 2012
Squali in formaldeide, farfalle vive e teschi tra le settanta opere in esposizione di Damien Hirts, uno degli artisti più influenti degli ultimi due decenni. Il suo esordio risale al 1988, con una mostra d’arte dedicata agli amici e colleghi del Goldsmiths College di Londra.
La mostra, dal titolo “In and Out of Love” radunerà le opere principali realizzate da Hirst nel corso di oltre un ventennio di attività, incluse alcune sculture parte della serie denominata “Natural History”. Si preannuncia come una mostra ricca di contrasti, in cui i binomi orrore/bellezza e morte/vita la faranno da padrone, di fronte agli occhi sbigottiti degli spettatori.
La rassegna si apre con la teca bianca di medicinali lasciati all’artista dalla nonna al momento della sua morte, segue la celebre camera foderata di medicine. Ma il vero centro della mostra è rappresentato dai leggendari giganteschi animali messi in una teca sotto formaldeide e ci sono tutti: dallo squalo tigre di The Physical impossibility of death in the mind of someone living (L’impossibilità della morte nella mente di chi è in vita, quotato 12 milioni di euro) alla vacca tagliata in due con vicino il suo vitello, passando per A Thousand Years, la testa di mucca mozzata con tanto di mosche (vive) che le ronzano intorno. Vita, morte e bellezza sono trattati anche nell’installazione In and out of love dove il visitatore può seguire le pupe che divengono farfalle, volano per la stanza e alla fine muoiono. Per For the love of God, il discusso teschio di platino tempestato da 8.601 diamanti, Hirst ha preteso una lunga sala oscura, esterna alla mostra e nella quale, con un gustoso tocco ironico, l’ingresso è libero.
Info: In and Out of Love
Valentina Paciello