20 Lug Dal Futurismo all’Informale. Capolavori nascosti nelle collezioni del Mart. MAG-Museo Alto Garda, Riva del Garda
Fino al 29 ottobre 2023
IN RIVA AL LAGO IN BUONA COMPAGNIA: DA FONTANA A BALLA
Dieci anni di un flirt intenso e appassionato che si realizza in questi mesi con una grande mostra. Non un compendio o una succursale estiva del MART di Rovereto con il Museo di Riva del Garda (MAG), ma un vera è propria esposizione di una raffinata e calcolata completezza sulle correnti artistiche presenti e comuni tra i due musei. Dal Futurismo, al Realismo del Secondo Dopoguerra, all’Astrattismo e l’Informale.
Opere che narrano con freschezza e forza storica la sperimentazione, la creatività e l’ideazione di questi innovativi linguaggi. Il tutto in 36 opere davvero imperdibili, se ancora non li avete ammirati a Rovereto! L’estate invita sempre a rinfrescarsi in acque lacustri, notoriamente più fresche di quelle del mare! Ma sempre di vacanze si tratta!
Opere come Rissa rustica (1936), Gallo (1937-1938 ca) e Il legnaiolo (19326-1931) di Fortunato Depero in dialogo con i Pappagalli (1929) di Giacomo Balla trasmettono l’urgenza universalistica del Futurismo. Non da meno i lavori di Gino Severini, Tullio Crali e Mino Delle Site, maestri della cosiddetta “Aeropittura”, trasmettono una loro vertiginosa visione del paesaggio. A partire dal primo dopoguerra rivediamo ammirati, e sempre stupefatti per la loro contemporaneità, Massimo Campigli, Carlo Carrà, Felice Casorati, Giorgio de Chirico, Giorgio Morandi: forse alla ricerca di tranquillità e, non osiamo dirlo, di un po’ di pace. C’è tanto altro ma vogliamo sottolineare solo 3 artisti, (i preferiti dalla nostra Redazione): Alberto Burri, Antoni Tàpies e Lucio Fontana. In particolare quest’ultimo chiude il percorso espositivo con opere come Sacco combustione (1952-1958) e Bianco Plastica BL1 (1964), che delegano alla materia il significato intrinseco dell’arte. Attraverso l’azione sovversiva di buchi e tagli, concentrati e meditati, l’opera di Fontana sembra oltrepassare i confini e proiettarsi verso l’infinito.
Info: MAG-Museo Alto Garda
Didascalia dell’immagine in alto: Giacomo Balla, Pappagalli, 1929
Alberto Burri, Sacco combustione, 1952-1958
Giorgio de Chirico, Figura di Giove con oggetti metafisici, 1969
Emilio Vedova, Ciclo 62-B.B.9, 1962
Lucio Fontana, Concetto spaziale (Attese) «tre piante di pesche in mezzo al prato», 1968
Carla Accardi, Integrazione, 1957
Massimo Campigli, Idolo (Cariatide), 1961