Carlo Scarpa e la forma delle parole

partigianam

Carlo Scarpa e la forma delle parole

partigianamCentro Carlo Scarpa, Treviso
16 ottobre 2010 – 15 gennaio 2011

 

Si tratta della prima mostra dedicata alla grafica di Carlo Scarpa (1906-1978), in particolare al suo disegno di caratteri e all’impaginazione delle scritte nelle architetture e nelle opere a stampa del grande maestro.

Se oggi architetto e grafico sono figure professionali distinte, ciascuna specializzata nel proprio campo, Scarpa eredita dalle avanguardie del Novecento una forte attenzione al lettering e all’impaginazione grafica, che egli cura personalmente. Ma la sua ricerca di caratteri originali, anche quando si basa su geometrie modulari, segni elementari, standardizzabili, non è mai finalizzata alla creazione di un alfabeto universale, quanto alla soluzione, per ogni occasione progettuale, di un problema compositivo specifico e irripetibile.

I lavori esposti coprono l’intera attività professionale di Scarpa e dimostrano come tutte le tipologie architettoniche con cui egli si confrontò lo impegnarono anche come progettista di scritture. Inoltre, Scarpa si cimentò con la composizione di prodotti “cartacei” – materiali di corredo per esposizioni, pubblicazioni e stampati di natura diversa – esordendo con il disegno della copertina di una rivista d’arte (1945) che oggi è presentata al pubblico per la prima volta. Fra le novità della mostra anche la riscoperta del monumento Rizzo, una delle prime prove scarpiane di “archiscrittura”, oggi rinvenuto grazie alla generosa disponibilità di uno degli artigiani di fiducia di Scarpa.

La maggior parte dei disegni esposti appartiene al Centro archivi MAXXI Architettura, ma diverse opere provengono anche da collezioni pubbliche e private del Veneto. In totale si contano 44 disegni originali, per lo più inediti; 9 fra manifesti, bozzetti e prove tipografiche di materiali promozionali per eventi espositivi: 3 prototipi in metallo mai esposti prima d’ora; la rivista d’arte e un famoso repertorio tedesco di alfabeti appartenuto all’architetto, su cui egli annotò le forme di scrittura preferite per poi sperimentarle nelle proprie “invenzioni”. Per tutta la durata della mostra, al Centro Carlo Scarpa saranno inoltre disponibili alla consultazione le sue due pubblicazioni già note: il libretto che accompagnava la personale vicentina del 1974 e Memoriae Causa, il prezioso cofanetto dedicato a Onorina Brion all’indomani della costruzione del complesso monumentale di San Vito d’Altivole (1977).

Le scritte tuttora esistenti sono illustrate anche da fotografie recenti e dalle loro restituzioni grafiche bidimensionali; quelle scomparse sono testimoniate da scatti fotografici d’epoca. La ricostruzione video di alcune sequenze di disegni permette di calarsi nei panni dell’architetto e di ripercorrerne i processi creativi come se tenessimo in mano la sua matita.

La mostra, curata da Ilaria Abbondandolo (CISA Andrea Palladio) in collaborazione con Maria Pia Barzan (Archivio di Stato di Treviso) e Miriam Ferrari (Centro Carlo Scarpa), è promossa dalla Regione del Veneto, dal Ministero per i beni e le attività culturali e dal Comitato Paritetico per la conoscenza e la promozione del patrimonio legato a Carlo Scarpa; è prodotta dal Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza in collaborazione con Centro archivi MAXXI Architettura e Archivio di Stato di Treviso.

Info: Centro Carlo Scarpa, Archivio di Stato di Treviso (via Pietro di Dante 11); tel. 0422 545805/540902; orari dal lunedì al venerdì 10-18, sabato 9-13

 

Immagine in alto: Carlo Scarpa, Iscrizione in tubo di rame apposta sul recinto del sito monumentale dedicato alla Partigiana veneta, Venezia, 1965-69 [foto: © Alberto Carolo – CISA A. Palladio – Regione Veneto]