15 Giu Banksy a Roma con Guerra, capitalismo & libertà
Palazzo Cipolla, Roma
Fino al 4 settembre 2016
A Palazzo Cipolla una mostra dedicata alla Street Art con Banksy, artista britannico che ha fondato la sua carriera sul talento e sull’anonimato. Tutti conoscono le sue opere, le sue provocazioni e le sue battaglie ma nessuno sa quale sia il suo nome.
Con Banksy la Street Art si è trasformata in arma visiva e politica graffiante e in fenomeno pop e di mercato.
È una mostra no-profit, caratterizzata da una forte componente didattica destinata alle scuole, che costituisce un’esauriente rassegna scientifica dell’artista noto come Banksy. Ci sono voluti due anni per realizzare la mostra che raccoglie tele, stampe, serigrafie, stencil, copertine di dischi, sculture, oggetti rari: oggetti creati per l’interno e appartenenti a collezionisti privati e al gallerista londinese Andipa. Nessuna delle opere esposte infatti è stata direttamente fornita da Banksy, che è notoriamente contrario a mostre come questa: gli organizzatori hanno spiegato che Banksy «non è associato né coinvolto in questa esposizione museale».
Guerra, Capitalismo & Libertà sono le tematiche contemporanee affrontate in questa mostra, che mette in luce la sua visione artistica di fronte agli avvenimenti sociali e politici internazionali, dalla serigrafia di alcune scimmie che dichiarano ‘Laugh Now But One Day I’ll Be in Charge’ (Ridete adesso ma un giorno saremo noi a comandare), passando per l’agghiacciante immagine di ‘Kids on Guns’.
Banksy è una delle figure più discusse, dibattute e acclamate dei nostri tempi, il suo anonimato ha catturato l’attenzione del pubblico internazionale già dalla fine degli anni Novanta. È un artista urbano che utilizza una vasta gamma di supporti, dalla pittura su tela, alle serigrafie e sculture, alle grandi installazioni, creando delle scenografie animate in cui ha coinvolto, occasionalmente, anche animali viventi. I suoi lavori sono caratterizzati da umorismo e umanità, intendono dare voce alle masse e a chi, altrimenti, non sarebbe ascoltato da nessuno. Un esempio è il suo recente commento alla crisi dei rifugiati: un grande stencil fuori l’ambasciata francese di Londra. Il suo anonimato e il suo rifiuto a conformarsi spiegano la difficoltà a inquadrare e definire un artista di tale portata; proprio per questo, non è mai stata esposta all’interno di un museo privato, una rassegna delle sue opere.
Partendo dalla scena metropolitana della città inglese, l’artista, per necessità di creare opere di grandi dimensioni in poco tempo, ha unito il graffiti writing allo stencil, creando il suo stile che lo distingue da chiunque altro. Nei suoi lavori, dai murales alla scultura all’installazione, Banksy esprime un commento satirico, sociale e politico giocando e traendo spunto dal contesto nel quale si trovano le sue opere.
Info: Palazzo Cipolla