11 Gen ARTEVAGANDO a due voci… Il Crocifisso di Mombaroccio, di Giancarlo Mandolini e Loredana Cinti
“dall’archivio personale di Giancarlo MANDOLINI”
Uno storico dell’arte e una giornalista intraprenderanno nei prossimi mesi un meraviglioso viaggio, alla ricerca di preziose e rare opere d’arte, in una regione, come le Marche, dove la scoperta è ancora possibile per tutti. Sarà un tour emozionante e movimentato tra colline, antichi borghi, chiese a volte dimenticate. La finalità non è quella di stupire a tutti i costi, ma certamente è quella di allargare quei confini della conoscenza di massa, delimitati da poca e carente comunicazione. Riportare attenzione, interesse, e perché no, nuovi studi e magari un ordinato turismo storico religioso in luoghi che lo meritano davvero. La profonda conoscenza di Fr.Giancarlo Mandolini del territorio marchigiano ci consente ora di conoscere, con l’audio intervista di Loredana Cinti, il Crocifisso di Mombaroccio; una vera e densa conversazione tra i due da non dimenticare. Oltre alle notizie storiche e artistiche, trapela la suggestione del luogo e dello spazio.”
Quando si entra in chiesa la prima impressione è quella di un Crocifisso sofferente che ti stava aspettando per accoglierti con amore”. Il monumentale Crocifisso – dipinto su tavola -, presente nel santuario del Beato Sante in Mombaroccio (PU) è un autentico capolavoro dell’arte gotico-medievale. È attribuibile – secondo Miklos Boskovits – a Ferrer Bassa (1285 – 1348), pittore spagnolo e catalano. L’opera è stata realizzata dall’artista nella prima decade del 1300. La croce – opera di proporzioni gigantesche (cm. 386×295) – si trova sollevata all’interno del presbiterio della chiesa Santa Maria di Scotaneto (oggi conosciuta come Beato Sante) a circa un Km. e mezzo da Mombaroccio (PU) e a 12 Km – in uguale distanza da Fano e Pesaro. L’artista attraverso questa croce ha voluto rappresentare la passione di Cristo alla presenza della Vergine Maria e l’apostolo Giovanni (ai lati della croce) e della Maddalena (piccolissima – quasi in miniatura – ai piedi del crocifisso) questa passione è particolarmente aperta – forse unica nel suo genere – alla risurrezione (vedere il Cristo benedicente sulla sommità della croce). Ci sono quindi tantissimi elementi per riprendere studi e ricerche su questa opera che predilige la differente visualizzazione dei personaggi secondo criteri a valutazioni collegati all’epoca e alla scuola pittorica dell’artista.
Ascolta l’audiointervista di Loredana Cinti