08 Nov Artevagando: intensita’ del colore e del simbolo in Ippoliti. Falconara Marittima, Pinacoteca ”In nome di Francesco”
Anche per questa tappa di ARTEVAGANDO, riprendiamo il cammino per i luoghi più belli, ma non sempre conosciutissimi dal turismo di massa e organizzato. Nelle Marche c’è ancora molto da scoprire, o almeno da riscoprire. Oggi apriamo un 2024 con la consueta calda guida dello storico dell’arte Giancarlo Mandolini e della giornalista Loredana Cinti. Entriamo con entusiasmo ed aspettativa, all’interno del Convento dei Frati Minori della Provincia Picena della Marca, a Falconara Marittima, non nelle solite campagne e boschi dell’interno, ma comunque un luogo di rara bellezza, su una breve collina poco sopra il centro di Falconara e, sempre, riusciamo a scorgere e a sentire l’aria di mare; la spiaggia è vicina e sottostante. Uno spazio architettonico mirabile, circondato anche da un verde non lussureggiante, ma gradevole. All’interno del Convento si trova la Pinacoteca di San Giacomo della Marca “In nome di Francesco”, che in numerose e belle sale espositive raccoglie magnifiche opere di artisti italiani e straneri. Tra queste “Visione di San Giuseppe da Copertino” di Floriano Ippoliti, dipinto ad olio (legno su tavola) di vaste dimensioni e di alto significato simbolico. Il Cristo deposto dalla croce ed il Santo si incontrano e quasi si toccano. Viene appena sfiorata la mano destra, quella dove è stato conficcato il chiodo. Si resta come trafitti dalla tragica ed al contempo eterea rappresentazione. Cristo ha superato la morte per restare sempre vivo nel cuore di coloro che lo amano. Questo il messaggio. Il dipinto è di Floriano Ippoliti di Ancona: una pittura colta, dove ipermanierismo e anacronismo sono i filoni espressivi di una forte contemporaneità. L’opera, realizzata nel 2003 in occasione del centenario del Santo, si trova nella Pinacoteca Francescana Picena, dove è da sempre oggetto di ammirate visite. Un artista che sorprende e stupisce per maestria del segno ed intensità emotiva del colore, esaltato dall’uso del bianco. Non tradizionale arte sacra, ma visione della sofferenza e del dono del sacrificio per gli altri in tempi moderni.
FOTO IN ALTO: DALL’ARCHIVIO PERSONALE DI GIANCARLO MANDOLINI
Ascolta l’audiointervista di Loredana Cinti: