18 Gen FATTORI. L’UMANITÀ TRADOTTA IN PITTURA. Palazzo Fava, Bologna
Fino al 1° maggio 2023
MACCHIAIOLO PER GENERAZIONE: PIÙ SENTIMENTI CHE EMOZIONI
Staccandolo, cosa non facile, dal turbine dei macchiaioli, liberandolo dalle tematiche vaste ma anche ripetitive (ritrattistica, animali, paesaggi, campagne, battaglie ed eroi Risorgimento, ecc.) Giovanni Fattori appare oggi, in questa densa ed esuberante mostra di Bologna, un artista certamente legato alle immagini del tempo ma, soprattutto, un abile e sensibile percettore di quella umanità profonda e sensibilissima, a volte contrastante, che l’ha comunque connotato. E allora appaiono gesta di indomiti soldati, di contadini umili e sereni, di spazi animati così come spogli ma, soprattutto, è una spessa coltre tessuta più che di retorici sentimenti di calda e tenera poesia. Nell’arte accade infatti che spesso la narrazione sovrasta e attutisce quella magica polvere dorata che si chiama poesia. Per questo siamo più abituati a rappresentazioni e forme asettiche e immateriali, più eteree, meno forti e realistiche. Ma la profondità del cuore Fattori riesce a trasmettercela anche colorando una mandria, un orto coltivato, un volto stanco per il lavoro. In fondo Fattori è uno dei pochi che sia riuscito a trasmetterci la delicatezza ricercata e a volte inespressa dei macchiaioli. Forse lui stesso non lo era fino in fondo, forse non per scelta convinta. Dopo 50 anni Bologna ripropone questo grande e apparentemente tranquillo maestro, con una selezione di più di 70 opere che ne disvelano l’eccezionale contemporaneità che anticipava la modernità del XX secolo.”L’immutabilità dell’umano” è forse la filosofia portante del suo immenso lavoro. “Tempi, luoghi, accadimenti” non cambiano la risposta dei singoli, così come della società. Tra i pezzi più ammirati: Soldati francesi del ’59, In marcia, Lo scialle rosso, Lupo di mare e Vecchio marinaio, Mare azzurro, La Punta del Romito con barche e pescatori, La mena in Maremma o infine il lirico Viale con buoi e spaccapietre, presentato alla rassegna International Exhibition di Filadelfia del 1876. Completa l’evento bolognese il bel catalogo edito da Skira, con magnifiche illustrazioni, (riprendendo la nobiltà lessicale di questa parola), che introducono con forza e tenerezza insieme al realismo tipico del Novecento e in particolare della poesia come in Eugenio Montale, che sottolineava come “può e deve essere magico non se cerca di abbellire la realtà: ma solo perché ne rivela il volto segreto”.
Info: La mostra
Didascalia dell’immagine in alto: Giovanni Fattori, L’appello dopo la battaglia del 1866, 1877 ca.
Giovanni Fattori, Bovi al carro, 1870 ca.
Giovanni Fattori, Soldati francesi del 59, 1859 ca.
Giovanni Fattori, Pastura maremmana. Cavalli al pascolo
Giovanni Fattori, La strada bianca
Giovanni-Fattori, Autoritratto, 1894
Giovanni Fattori, Buttero a cavallo con mandria di bovi, 1900