08 Ott A.B.O. THEATRON. L’ARTE O LA VITA. Castello di Rivoli-Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli (TO)
Fino al 9 gennaio 2022
ACHILLE BONITO OLIVA: COME È CAMBIATA LA CURATELA
Da non negarsi una consistente tappa dell’andar per mostre tipico dell’autunno (finalmente di parziale libertà), al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. Infatti A.B.O. L’ARTE O LA VITA celebra i 60 anni di carriera di uno dei più grandi critici e curatori. Così scrive di lui, Carolyn Christov-Bakargie, Direttrice del Rivoli: “Achille Bonito Oliva inaugura una figura di curatore particolarmente espressivo, istrionico, sperimentale, al contempo enciclopedico e comportamentale. Compagno di strada degli artisti, in netto contrasto con le figure dei critici d’arte tradizionali che, prima di lui e della sua generazione, realizzavano mostre basate su presunti criteri scientifici di selezione e interpretazione. Achille è narcisista ma non vanitoso, una creatura straordinaria e intelligentissima“.
Si tratta di uno spazio dedicato che raccoglie alcune delle sue mostre più note e molti servizi e presenze televisive. E’stato tra i primi a parlare d’arte in TV, facendolo sempre con leggerezza, eleganza, eccentricità, stile e un certo senso dell’umorismo che non mitiga però il suo innato narcisismo intellettuale. Anche la sua dinamica fisicità, sfuggente ad ogni classificazione tipologica, nonché il suo timbro vocale definiscono in modo scarno ma nitido il suo perseverante desiderio di mettersi a nudo; cosa che fece veramente quando comparve senza veli sulla rivista Frigidaire. La mostra raccoglie opere d’arte, documentazione di allestimenti, materiale d’archivio e una grande selezione di materiali televisivi concessi da RAI Cultura e Rai Teche. In visione anche una molteplicità di materiali, da quelli provenienti dall’Archivio di Bonito Oliva, come cataloghi, libri d’artista, inviti, brochure, cartelle stampa, progetti e immagini di allestimento, corrispondenze private, registrazioni di trasmissioni televisive, documentazioni fotografiche e video, nonché un’ampia parte della biblioteca personale, a quelli di proprietà pubblica, istituzionali, e privati. Consultabile molta parte dell’enciclopedica scrittura saggistica e lo spazio privato, affidata alle sue più importanti pubblicazioni così come a un vasto materiale inedito. In grande evidenza anche le attività per la radio, il cinema e soprattutto la televisione, ma anche i progetti per giornali e riviste, le onorificenze e gli strumenti atti a definire un vero e proprio culto della propria personalità, definendone la dimensione autonoma di personaggio pubblico.
In occasione della mostra, Bonito Oliva ha donato al Centro di Ricerca Castello di Rivoli il proprio archivio personale, mettendo a disposizione degli studiosi nazionali e internazionali il prezioso patrimonio intellettuale da lui costruito da oltre sessant’anni, con i primi scritti adolescenziali fino ai materiali più recenti. La mostra è stata pensata e curata da Andrea Viliani (responsabile curatore del Centro di Ricerca Castello di Rivoli CRRI), sulla base di un concetto di Carolyn Christov-Bakargiev, Direttore del Castello di Rivoli e Achille Bonito Oliva (A.B.O. Io non mi guardo, io mi vedo).
Negli Anni 70 Bonito Oliva ha ideato la Transavanguardia, una corrente artistica che rimanda all’arte figurativa: 5 gli artisti italiani emergenti che sono Sandro Chia, Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Mimmo Paladino, Nicola De Maria. Le loro ricerche sono paragonabili, se non vicine, per il modo in cui concepiscono l’opera d’arte e per l’uso di tecniche, anche se assai differenziati. Una reazione italiana alle teorie astratte del Novecento.
Balena subito alla memoria che con il suo “ready Made” del 1917 Marcel Duchamp decide che un orinatoio è un’opera d’arte. Una delle versioni di quest’opera è oggi qui in mostra, mentre la prima, denominata Fountain, è andata smarrita. Altri pezzi forti Primo piano labbra (1965) di Pino Pascali presente nella prima mostra del curatore alla Libreria-Galleria Guida a Napoli nel 1966; Lo Spirat (1968-73) di Luciano Fabro presente in Contemporanea nel 1973; Silenzioso mi ritiro a dipingere un quadro (1977) di Mimmo Paladino, Cani con la lingua a spasso (1980) di Enzo Cucchi, Sinfonia incompiuta (1980) di Sandro Chia, Il cerchio di Milarepa (1982) di Francesco Clemente e Testa dell’artista cosmico a Torino (1984-85) di Nicola De Maria. In mostra anche La Luna (1968) di Fabio Mauri esposto in Vitalità del negativo, 1970; Metrocubo d’Infinito (1966) di Michelangelo Pistoletto e Articolazione totale (1962) di Francesco Lo Savio esposti in Minimalia nel 1997-99, nonché TV-Buddha Duchamp-Beuys (1989) di Nam June Paik presente nella mostra Tribù dell’Arte, 2001.
Info: Castello di Rivoli
Immagine in alto: Achille Bonito Oliva per OVS ‘ARTS OF ITALY’, 2016
Alcune immagini relative all’allestimento della mostra: