02 Ago MARIO SIRONI. SINTESI E GRANDIOSITÀ. Museo del Novecento, Milano
Fino al 27 marzo 2022
Fare una sintesi di un artista che ha avuto un lungo, a volte fantasioso, a volte travagliato, ma sempre imponente percorso è assai difficile. Ma questa impresa sembra essere riuscita mobilitando circa 100 opere tutte essenziali a Elena Pontiggia e Anna Maria Montaldo. La mostra “Mario Sironi. Sintesi e grandiosità” al Museo del Novecento di Milano non poteva avere sede più idonea: infatti dalla metafisica al classicismo, dalla contaminazione espressionista alle dimensioni faraoniche degli anni 30, per arrivare poi al secondo dopoguerra e agli ultimi anni, quando dipinse l’Apocalisse tutto il suo itinerario è ampiamente rappresentato. Una strada mai interrotta, seppure spesso apparentemente incoerente o fortemente evolutiva, se non addirittura negazionista del “pregresso”. Però sempre intensamente voluta, espressa, dimostrata con mutamenti repentini ma ragionati, salti di stili e di spazialità, di toni, di luce e di buio. Margherita Scarafatti l’aveva definito stringato fino alla brutalità. Tralasciando gli elementi secondari della forma riesce però nel contempo a coglierne la totalità essenziale. Ed è certamente la sua una poetica semplificazione qui rappresentata anche da opere fino ad oggi raramente esposte ed alcune addirittura inedite. La pittura murale fu una delle sue passioni, delle sue missioni. Infatti Sironi scommise molto, se non tutto, su questa che per lui non era una nuova tecnica ma un nuovo sistema dell’arte statalista destinata al popolo e indipendente dal mercato. Nascono così imponenti opere come La Vittoria alata, il famoso studio per l’Aula Magna dell’università la Sapienza di Roma (nei ventilati e audaci anni 30). Sironi come molti aveva creduto nella rivoluzione fascista, ma ebbe sempre un evidente disincanto sulle sorti reali e soprattutto sul futuro progressivo. Nel secondo dopoguerra visse anni drammatici rischiando anche di essere fucilato. Lo aiutò solo Gianni Rodari. Sironi era e resta una natura complessa che non si indaga mai troppo. La sua verità, la sua realtà, seppur mutevole, comprende una forte dose di sensibilità che fanno dei suoi volumi scultorei una versione pittorica della materia umana.
Info: Museo del Novecento
Didascalia dell’immagine in alto: Mario Sironi, L’abbeverata, 1929
Mario Sironi, Autoritratto, 1904
Mario Sironi, Pandora, 1921-22
Mario Sironi, Paesaggio urbano, 1925-28
Mario Sironi, Modella e statua, 1927
Mario Sironi, Nudo e albero, 1931