09 Giu ARTEVAGANDO A DUE VOCI… PALMA IL GIOVANE A POTENZA PICENA
Un inedito quanto professionale duo, la giornalista Loredana Cinti e lo storico dell’arte Fr. Giancarlo Mandolini, proseguono il loro viaggio alternativo ai consueti celebrati itinerari artistici, fra i tesori quasi nascosti della regione, dove c’è sempre qualcosa ancora da scoprire e da approfondire. Testo ragionato, foto e intervista audio.
Nuova tappa a Potenza Picena, nel Convento Sant’Antonio di Padova, dei Frati minori delle Marche, fondato nel 1499. Nel primo decennio del 1900, il convento venne ampliato per divenire sede del Collegio serafico. Nella Chiesa del Convento ancora oggi sono custoditi quadri di valore artistico notevole, alcuni dei quali avrebbero bisogno di restauro. Ma l’opera fondamentale, certamente ricca di fascino, emozionante e vibrante, è la “Crocifissione” del pittore veneto Palma il giovane, che si erige nell’altare dedicato: un olio su tela di grandi dimensioni (290×180) dominato da un Cristo dalle belle forme che copre tutta la tela. Il Cristo ancora imponente nonostante il corpo scomposto, il volto cadente a lato sotto la corona di spine, il bacino ricoperto con un perizoma candido, appena mosso forse da una brezza. Il tutto di una eleganza estrema. Irrompe da questo bianco centrale la luce che poi si spande per tutto il dipinto. Scendendo verso il basso ai lati due putti evangelici addolorati sembrano sostenerlo, contrariamente alla Vergine Maria e San Giovanni. Iacopo Negretti, detto Palma il giovane per distinguerlo dal prozio Palma il vecchio, certamente ebbe come riferimento Raffaello e Tintoretto, senza dimenticare, Tiziano forse il suo vero maestro, da cui apprese l’uso della luce, del buio e della notte. Un fondale su cui collocare sapientemente i protagonisti.
FOTO IN ALTO: DALL’ARCHIVIO PERSONALE DI GIANCARLO MANDOLINI
Ascolta l’audiointervista di Loredana Cinti