12 Gen Augusto e la Campania. Da Ottaviano a Divo Augusto. 14-2014 d.C
Museo Archeologico Nazionale, Napoli
Fino al 4 maggio 2015
Punto di riferimento costante nella cultura occidentale, la figura di Augusto offre inesauribili spunti di riflessione circa le dinamiche attraverso le quali il potere si afferma, si definisce e si trasforma. Il particolare legame che unì Ottaviano/Augusto alla Campania, nella fase della conquista del potere e una volta al comando dell’impero, è il tema della mostra a lui dedicata, che chiude le celebrazioni del bimillenario della morte. Oltre 100 le opere esposte, alcune delle quali presentate per la prima volta al pubblico.
L’imponente statua in marmo che apre il percorso lo raffigura come Divus, uomo tra gli dei, dopo la consacrazione sancita dal Senato. Il tema degli onori divini resi alla coppia imperiale, Augusto e Livia, precede la presentazione della famiglia giulio-claudia e la sezione dedicata al pantheon augusteo. Il racconto delle fonti storiche sul viaggio compiuto dal princeps in Campania poco prima della morte è il tema delle sale successive, nelle quali sono esposte opere provenienti da Pozzuoli, Capri, Napoli, i centri che egli toccò prima di dirigersi a Nola, dove morì nella villa paterna nell’agosto del 14 d.C. Da qui partì il corteo funebre, sostando di giorno nelle città disposte lungo la via Appia, per giungere a Roma, dove furono celebrati i funerali di stato. Augusto lasciava così per sempre la Campania nella quale, giovane erede designato da Cesare, aveva cercato consensi e aveva posto nei Campi Flegrei la base delle operazioni militari contro Sesto Pompeo. Grandi trasformazioni investirono la regione negli ultimi anni delle repubblica e nella prima età imperiale, quando la pax augustea, enfatizzata dalla chiusura a Roma del Tempio di Giano (3 a.C.), accrebbe le manifestazioni del consenso alla politica del principe da parte dei ceti dirigenti locali, influenzandone la vita pubblica e quella privata
Info: Museo Archeologico Nazionale, Napoli