Leopardi e le Marche. Una regione di cinema. Anna Olivucci

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Leopardi e le Marche. Una regione di cinema. Anna Olivucci

anna-olivucci resp-mfcPerché una Film Commission regionale? Perché promuovere cultura, territorio, storia locale? Perché ci sono grandezze e bellezze che il cinema meglio di altri media aiutano a veicolare, a orientare ad amare. Come nasce la favolosa avventura del film di Mario Martone, IL GIOVANE FAVOLOSO, che oggi porta Giacomo Leopardi al Festival di Venezia? Tralasciando cose importantissime, ma sentite e risentie e rilette, come il fattore turismo….ecc.ecc., pensiamo che ciò che scrive Anna Olivucci , Responsabile Marche Film Commission- Fondazione Marche Cinema Multimedia, nel suo intervento titolato CINEMA E IDENTITA’ TERRITORIALE, sia particolarmente interessante. Oggi l’avventura di un autore come Mario Martone e con lui del produttore Carlo Degli Esposti, che inquadra e ridisegna un territorio, sono un’occasione unica, creata, promossa e colta al volo! E le Marche sanno essere quello che davvero sono: una terra bellissima e accogliente. Da vedere, abitare, vivere e ricordare e decisamente favolosa!

 

Cinema e identità territoriale di Anna Olivucci 

Occupandomi di cinema e immagine filmica, sin dall’inizio ho ritenuto che il lavoro principale fosse mettere a fuoco l’identità territoriale da cui la “proiezione cinematografica” scaturiva. Come si può infatti promuovere all’esterno un complesso coeso di elementi valoriali (un brand, con parola abusata) se non se ne è, innanzitutto, coscienti e convinti?

Solo seguendo questa direzione si poteva arrivare a proporre un’identità filmica riconoscibile, una sorta di corporate identity “Marche Cinema” che finalmente – e per la prima volta – risultasse incisiva e premiante sul mercato. Un’operazione di location placement – rendere visibili location e opportunità territoriali e posizionarle adeguatamente sul mercato cinematografico – che camminava parallelamente alla possibilità di far conoscere insieme la struttura operativa di Marche Film Commission – poi confluita nell’attuale Fondazione Marche Cinema Multimedia – cui era, ed è, affidato il compito statutario di promuovere immagine e produzione filmica del territorio.

Era infine improrogabile far emergere e sviluppare l’intero sistema di funzioni, sostegni economici e insieme occasione di indotto territoriale, impiego, professionalizzazione e formazione degli operatori locali di settore che Marche Film Commission nel tempo andava attivando. In sostanza, avviare un sistema organico di comunicazione e promozione complessiva: del territorio, del film ambientato e dell’identità territoriale da questo espressa o comunque veicolabile.

Conoscere e ri-conoscere la propria identità territoriale era la strada – ne eravamo e ne siamo convinti – per uscire da quell’ “anonimato” e dalla connotazione di “medietà” che ha spesso accompagnato le Marche sul grande schermo. Terra poco visitata dal cinema, persino geograficamente difficile da collocare, né nord né sud, impastata di dialetti diversi e dalla sonorità talvolta comica, spesso sconfinante e confusa con le regioni vicine o filmicamente più note, le Marche al cinema hanno interpretato il luogo/non-luogo, emblema di tutti i luoghi possibili, location “in prestito” per un altrove magari più esotico, terra di passaggio tra l’interno e la costa, tra la conservazione ed il futuro.

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