Walter Angelici. Il contenitore dei ricordi

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Walter Angelici. Il contenitore dei ricordi

angelici-ricordiPalazzo Borghese, Firenze
Fino al 10 maggio 2013

 

Il contenitore dei ricordi riunisce oltre quaranta opere dell’artista Walter Angelici, apparso agli occhi della critica europea come vivace e innovativa figura dell’arte contemporanea capace di segnare i nuovi svolgimenti dell’immagine, autentico segnale di nobiltà.

Il curatore della mostra Carlo Franza indica Angelici come “nuovo punto di riferimento dell’immagine figurale italiana che reintegra l’umano e l’umanità al centro della sua visione, organizza ogni suo dipinto in uno stile narrativo nuovo con citazioni e rimandi letterari, capaci di prendere posizione anche verso una pittura impegnata e a suggerire con rapidi tocchi e un disegno fermo una materia sensibilizzata, quasi dolorosa. Crocifissioni, resurrezioni, temi religiosi, maternità, contadini, il mondo della campagna e del duro lavoro con gli animali che attorniano la vita dell’uomo, dal gallo al tacchino, e poi frondosi alberi e fiori appena descritti nel loro corpo di colori, Angelici inquadradra ogni cosa con una visione tutta personale, tanto i forti contrasti di luci e ombre scoppiano nella loro finestra di colore. L’artista guarda con intelligenza ai problemi di composizione, di colore e di spazio, conservando, proprio per l’attenzione all’uomo, un tono compostamente drammatico che si unisce alla classicità e alla severità delle sue prove. Lascia così intravedere una semplificazione dei suoi mezzi espressivi, economia che tende a una purezza plastica d’intensa poesia. Opera con un linguaggio chiaro e sicuro del disegno preciso e marcato che delinea, per l’appunto, la leggerezza delle forme ampie dai colori brillanti. Tratti concisi, spogli, essenziali, uniti a una concezione spaziale resa da ampi piani carichi sotto l’effetto di luce. Composizioni solidamente costruite, ove ampi volumi sono vigorosamente resi con larghi incastri cromatici che guadagnano in vigore per mezzo dello stile violento che s’adatta alla duttilità delle sue emozioni e alla forte violenza dei suoi motivi e del suo sentire. La sua pittura grida la disperazione di tutta una generazione disincantata e delusa, il conflitto spirituale di un’epoca che non sa porsi davanti alla vita con umiltà e amore, ma che attinge dalla sofferenza il suo sentimento di rivolta. Penetrando il mondo delle passioni che consumano l’uomo, Walter Angelici coglie l’istante in cui l’immagine si mostra nella sua nudità in un tentativo di confessione, in cui la tensione e l’affettività umana liberate, esplodono in un linguaggio unico, evocante. Persino l’ultimo capitolo, una sorta di tracciato cinematografico ove la quotidianità è scandita tra bianchi e neri svela, dopo la festa cromatica, la misura del suo stato catartico”.

Info: Walter Angelici, Palazzo Borghese Firenze, dal lunedì al sabato dalle ore 9.00 alle 17.00